giovedì 14 marzo 2013

Nuovi telefilm, vecchi problemi - PARTE 2


Continuiamo a dibattere di telefilm, dopo la mezza stecca di The Following però, cambiamo decisamente genere. Basta con gli intrighi polizieschi e le sparatorie e tutti quei bellocci vestiti di tutto punto. Sfoghiamoci con qualcosa di più viulento e carnale. Vikings sembra veramente caderci a pennello.
Nel cuore e soprattutto negli occhi porto ancora quel piccolo gioellino della prima serie di Spartacus: trash al punto giusto, una ricostruzione storica molto allegra (ma molto molto eh), e il decoltè di una ormai milfona Xena, sbandierato gioiosamente ai quattro venti più o meno ogni cinque minuti.

La serie porta sullo schermo le mirabolanti avventure di Ragnar Sigurdsson, noto musicista svedese death metal, conosciuto per gli spettacolari assoli di chitarra.
Inizio con l'acceleratore, Ragnar (Ragny per gli amici intimi) insieme al fratello sta compiendo una simpatica carneficina, giusto per far capire quale potrebbe essere l'andamento del telefilm.

"crepa maledetto!"


Pronti attenti via e subito a menar di spada con inaudita viulenza. Eccellente.
Purtroppo ci vuole pure una sorta di background alla storia, quindi ora si passa alla vita quotidiana di Ragny, contadino con moglie bonazza...

promossa con una sufficienza stiracchiata
...chepperò è restia a metterci in mostra le sue grazie. Wtf.
Ahimè con lo scorrere del tempo il pilot tende ad infiacchirsi leggermente. La storia è semplice: Ragny è un contadino/mercenario che, come molti altri, ogni anno viene spedito in giro a far razzie. Il suo sogno però è quello di pigliare na nave e salpare verso ovest, alla ricerca di terre inesplorate.
Si scontra però con il suo perfido, orribile ed ottuso re 

di cui abbiamo un'immagine
una persona corrotta, il quale sostanzialmente senefrega di rischiare le proprie navi per una terra sconosciuta e preferisce continuare a depredare sempre gli stessi poveracci disgraziati.
Ragny non si arrende però, e si fa costruire una nave solo per lui, in barba allo stronzo del re. L'America la va a scoprire lui da solo e gli manda pure una cartolina di sfottò. 
Non viene messa altra carne al fuoco purtroppo, solo un subplot abbastanza scontato del fratello di Ragny che tenta (inutilmente) di cornificarlo con la di lui moglie.

e rimediandoci pure una sonora pernacchia
Quindi stesso discorso fatto per The Following: possibilità di crescere, molta. Altrettanto però è il rischio di affossarsi in una serie che si prende troppo sul serio, cercando di far il verso ad una qualsiasi produzione HBO.

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