venerdì 17 maggio 2013

L'uomo dagli zebbedei di ferro

Esistono film costruiti volutamente come una grandissima tamarrata, di quelle divertenti, con un sacco di personaggi super cazzuti, che si affettano per 90 minuti in maniera grottesca. Con una bella sceneggiatura composte da battute ironiche e volutamente sopra le righe. Film che ti fanno uscire col sorriso dal cinema.
Poi esistono film come L'uomo coi pugni di ferro che, se gli sceneggiatori ce lo risparmiavano, gli si mandava anche un cesto di frutta con biglietto di ringraziamento.
Invece non ci è stata concessa tale grazia.
Prodotto addirittura da Tarantino (questa è la prova definitiva che Quentin dovrebbe limitarsi a scrivere e dirigere, che quando si improvvisa produttore fa solo malanni) L'uomo coi pugni di ferro, è un accozzaglia di personaggi strambi e poco divertenti, e una storia evidentemente scritta dal cuginetto  di otto anni del regista.
In poco meno di un'ora e mezza si vedono:
 
un insieme di emuli dei Tokio Hotel in versione medievale, che uccidono il loro capo per rubare dell'oro;
 il figlio del capo schiattato che la prende male, vuole vendicarsi, ma ne prende tante per tutto il film;
 
il wrestler Batista the animal, in versione Colosso degli X-men, si trasforma in acciaio a piacimento. Perchè può farlo? Non è dato saperlo;

il maestro Pai Mei di Kill Bill che impartisce lezioni buddiste;

 
Lucy Liu a capo di un bordello;
un nero, fabbro in un villaggio cinese (?) a cui i cattivi tagliano le braccia perchè...perchè sono i cattivi...e al povero fabbro tocca diventare l'uomo con i cazzottoni di metallo;

ma soprattutto ci sta un superpanzuto Russel Crowe che passa metà film a sbatacchiarsi tre strappone, e
l'altra metà del film, se ne va in giro a fare il figo-uomovissutodimondo-moltomisterioso-puppatemilafava.

E questo sostenzialmente è il film, visto che la storia non si vede manco per il pifferino. Una confusa serie di scenette molto poco divertenti ambientati nella Cina mediavale: si vorrebbe strizzare l'occhio allo sterminato genere cinematografico wuxu...wixi...wixu...quello là insomma, ma si finisce col fare un megafrullatone di situazione insensate e scollegate tra loro.


A volerlo proprio cercare, l'unico momento divertente è la scenetta in cui Russel Crowe (travestito da Bud Spencer) con il suo coltellino miracle blade, taglia a metà un povero cinese di quattrocento chili chiamato Crazy Hippo.
Il nome conta sempre.

1 commento:

  1. E io che credevo che i cinesi grassi appartenessero a una specie protetta...che fine ignobile!

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