giovedì 2 maggio 2013

Zardoz, un bellerrimo film di fansciè

 
Ci sono film che se ne restano là, dimenticati giusto per qualche era geologica, finché non si arriva al punto di guardarli come quel budino dimenticato in frigo dietro l'insalata. Uno si chiede che cavolo di roba è, in quale disturbato e deviato stato mentale se lo si è procurati, ma soprattutto, nel caso di Zardoz, che c'azzecca Sean Connery? Ancora giovane ed aitante. E con due notevoli baffi a manubrio.
Sorpresona, saltà fuori che Zardoz è un gioiellino di quel cinema fantascienza anni '70, troppo spesso lasciato a marcire nell'angolo della vergogna, giusto perchè gli mancavano gli effettoni specialoni che tanto vanno di moda oggigiorno.

In una Terra desolata e ridotta in macerie, assistiamo alle scorribande degli Sterminatori, i quali se ne vanno a cavallo a stuprare, uccidere e razziare gli altri poveracci. 

fin qua: una puntata a caso di Ken il guerrero
A fomentare suddetti Sterminatori, nientepopodimeno che un'enorme testa volante di pietra. Zardoz per l'appunto. Considerata dagli Sterminatori una divinità, questa grossa testa di sasso incita i suoi brutali adepti ad uccidere gli altri esseri umani, rifornendoli pure con fucili e pistole.

Ma tra gli Sterminatori ce n'è uno (un increduibilmente villoso Sean Connery) stanco di subire i diktat della testona e decide d'indagare, e si intrufola così proprio dentro la bocca di Zardoz, per scoprirne la reale natura e provenienza.

Sean versione zingaresca

Sean viene portato in una società superiore, gli Immortali, persone che non muoiono mai (mica a caso si chiamano immortali, suvvia), e sfruttano gli Sterminatori per ottenere cibo ed altri servizi.

Senza andare più in là nella trama e di come il buon Sean si comporterà in questo tipo di società, occorre sottolineare come Zardoz sia un film invecchiato veramente bene per la storia che sceglie di raccontare, una società distopica in cui un gruppo di eletti scelgono di sacrificare ogni emozione umana per ottenere vita eterna.
Sicuramente qualche sequenza raffazzonata alla ben e meglio c'è, resta però tutto il pregio di un film che punta molto su una storia originale, ma soprattuto a delle scenografie dannatemente curate ed azzeccate.
Testa di sasso su tutte ovviamente.

Al che uno si chiede pure perchè un film del genere, che non sarà neppure un chissà quale capolavoro di fantasciè, ma assai bello lo rimane, sia finito immeritatamente dimenticato.

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