mercoledì 6 marzo 2013

Manuale per sopravvivere agli zombie: la recenzozza

Non si dica che qui non si divulga anche la vera cultura! Solo per te, amato lettore de la Notte dei Vivi morenti, la prima di molte recensioni di quelle cose di carta con le parole sopra. Ci siamo capiti.


Cos'è uno zombie? Ma soprattutto, qual è il modo migliore per tirare avanti nell'imminente apocalisse zombie? Che sinceramente speravo coincidesse con quel 21 dicembre con cui sono andati avanti a sfracellarci gli zebbedei per un anno, e poi...e poi nulla. Nulla di nulla. La noia totale.
Lo confesso, la mia speranza era quella di vedere risorgere i morti dalle tombe dare vita ad un'apocalisse in salsa romeriana.
e invece...questo è l'unico morto ritornato in vita
Facile autoplocamarsi esperti di sopravvivenza zombesca, vantando solo la visione di qualche film e di una serie tv che va molto di moda attualmente. Totalmente e completamente wrong! Perchè l'industria cinematografica ci ha insegnato, non come sopravvivere nel modo più sicuro dal ritorno dei morti viventi, ma il modo più veloce per andare ad ingrossare le loro fila e diventare un mangiacervelli.
Qui ci viene in aiuto l'utilissimo manuale scritto da Max Brooks, figlio del celeberrimo regista, per l'appunto Manuale per sopravvivere agli zombie.
Ma veramente? Cioè un manuale nel senso di manuale?
Eh già, amato lettore, manuale nel senso di manuale. Il libro è scritto come se il malcapitato, dovesse veramente confrontarsi con un mondo invaso da morti che camminano. Si parte quindi con una doverosa premessa sulla descrizione dello zombie, i suoi svantaggi ed i punti di forza di cui dovrete tenere bene presente nel momento in cui ve lo troverete davanti.
Punto fondamentale è il concetto di sopravvivenza, quindi lasciate perdere l'idea di dare la caccia agli zombie. L'unico scopo dovrà essere quello di trovare un posto sicuro e li aspettare l'arrivo dell'esercito.

Ovviamente vengono prese in considerazione anche le armi, oggetto fondamentale in un apocalisse zombie. Dimenticatevi armi fracassone automatiche, buone solo a fare un tremendo casino e richiamare l'attenzione di tutti gli zombie nell'arco di millemila chilometri. Meglio affidarsi ad armi affilate e silenziose.

come ci insegna la buona Michonne

Ad essere presi in considerazione poi, tutti i luoghi in cui il sopravvissuto dovrà cercare riparo. Meglio evitare ospedali e grandi magazzini perchè pieni di gente potenzialmente infetta e poco difendibili. Un luogo inaspettato in cui trovare riparo potrebbe essere un cimitero.

"Ma come? Proprio da dove vengono i maledetti zombie?"

Eh sì, provate a pensarci, i morti sono sepolti sotto un profondo strato di terra dentro una solida bara, oppure all'interno di loculi di cemento. Difficilmente quindi potranno guadagnare la libertà e divorarvi il cervello!
La bellezza del libro di Brooks non sta nella fantasia, ma nell'analisi perfettamente logica con cui esamina ogni aspetto che potrebbe tornare utile quando i morti ci invaderanno. Consigliato spassoniatamente a tutti coloro vogliano farsi belli e lanciarsi in accanite e violente critiche, accompagnate da coloriti insulti, sui malcapitati protagonisti di un qualsiasi zombie-movie.

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